La prima partecipazione di Urges a Orticolario ha visto la realizzazione di un’installazione che sapesse raccontare i temi della terra, dell’utilizzo del suolo nell’ambiente costruito e dell’uso consapevole delle risorse. Tangram Landscapes è stata tutto questo, ma anche teatro del talk “Partire dalla terra” organizzato in collaborazione con Gardenia.
Urges a Orticolario con Gardenia per fare il punto sulla scelta del giusto substrato
Sabato 5 ottobre alle ore 11 presso lo spazio Urges a Orticolario si è tenuto il talk “Partire dalla terra”. Un’occasione di confronto tra professionisti della progettazione verde per raccontare con competenza e passione il loro punto di vista sull’importanza della scelta dei substrati nei loro progetti.
Mediatrice dell’intervento è stata Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia, la rivista mensile che da 35 anni si occupa di piante, fiori, orti e giardini con l’entusiasmo dell’appassionato e la competenza degli esperti.
Urges a Orticolario con Gardenia: i relatori e le loro storie
Sono intervenuti sul tema tre relatori, tutti tecnici ma provenienti da diversi background, per presentare le loro diverse esperienze nell’utilizzo dei substrati nella progettazione del verde.
Il primo intervento è stato dell’architetto Matteo Fraschini, professore presso il Politecnico di Milano di progettazione architettonica e urbana, progettista generale della prossima Euroflora 2025 e ideatore dell’installazione Tangram Landscapes. Con il suo contributo ha presentato il concept dell’installazione, illustrando ai i diversi elementi che ne facevano parte e il suo significato.
È poi intervenuta la dottoressa Laura Gatti, agronomo paesaggista, co-progettista del Bosco Verticale e membro dei gruppi di progettazione della Serra Bioclimatica per il Parco del Ponte Morandi e del Parco di Porta Vittoria con lo studio Stefano Boeri Architetti. La sua è stata una presentazione che ha saputo fornire molteplici spunti di riflessione, una panoramica sulle tendenze più all’avanguardia nella progettazione del verde pubblico e privato all’interno delle smart cities.
Infine, Michele Ripamonti, agronomo di Italiana Terricci, ha presentato il modello di economia circolare adottato in Italiana Terricci per trasformare materiali di risulta provenienti da scavi e cantieri in nuove risorse, processi di rigenerazione delle terre in grado di estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo alla riduzione degli scarti.